Un nuovo modo di affrontare le tue paure: la realtà virtuale.
- veronicagriguoli
- 10 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Volgendo uno sguardo all'anno appena terminato, credo che nessuno faccia fatica a ricordare più di qualche momento in cui la paura, per sé, per gli altri o per il proprio futuro si sia manifesta in maniera prepotente.
Purtroppo la fatica dei momenti che abbiamo vissuto ha risvegliato e in alcuni casi fatto predominare la parte più arcaica del nostro cervello, mettendo così in moto i circuiti della paura e dell'ansia e in alcuni casi arrivando a estremizzare queste risposte: le fobie.
Cerchiamo però di partire dall'inizio, cos'è un fobia? La fobia è una paura intensa, incontrollata, persistente e irrazionale verso un evento o uno stimolo che non rappresenta un pericolo reale, ma che come tale viene percepito.

Quando proviamo questa paura così forte, mettiamo in atto una serie di comportamenti (o strategie) che ci assicurano la sopravvivenza, ad esempio fuggiamo, evitiamo di entrare in contatto con quello stimolo specifico o adottiamo strategie compensatorie come sedersi vicino le uscite, controllare l'ambiente che ci circonda ecc.
Per far un esempio, una fobia piuttosto comune è l'aracnofobia, ovvero la paura dei ragni, chi soffre di questa fobia non solo se ne tiene alla larga come potrebbe capitare anche a te, ma se si trovasse un ragno in macchina si catapulterebbe al di fuori all'istante senza considerare i pericoli di questa azione.
Come potrai immaginare, alcune fobie sono piuttosto invalidanti, ad esempio l'agorafobia ("paura degli spazi aperti", dello stare in mezzo alla gente, del trovarsi in una situazione in cui fuggire o chiedere aiuto non è semplice) o la fobia sociale (paura del giudizio e delle situazioni sociali) due tipi di fobie che hanno particolarmente risentito dell'effetto del 2020, possono limitare chi ne soffre nell'avere una vita "normale".
Fortunatamente, la psicologia e in particolare l'approccio cognitivo-comportamentale si sono rivelati scientificamente molto validi nel curare questo disturbo, attraverso diverse tecniche quali il modeling, l'esposizione graduale allo stimolo fobico o desensibilizzazione sistematica e la ristrutturazione cognitiva. Inoltre, proprio perché la psicologia è una scienza in continua evoluzione, attinge alle nuove scoperte che il nostro secolo ci regala. Ecco che, la realtà virtuale è diventata uno degli strumenti che sono entrati nella stanza dello psicologo e che aiutano il processo di guarigione.
Personalmente, adoro questi tipi di innovazione, poiché soddisfano la mia sete di curiosità e aprono porte su mondi che magari per me sono ancora da esplorare. Proprio in ragione di ciò, ho deciso di approfondire questo legame e dopo un po' di studio ho ampliato la mia valigetta con un corso sulla realtà virtuale!!! Ciò mi permetterà di utilizzare scenari che rappresentano gli stimoli fobici in modo più agevole e smart e aiutare il paziente ad affrontare tali stimoli, restando in un ambiente protetto e conosciuto, attraverso il solo utilizzo di un visore per la realtà virtuale.

Niente male vero? Se sei curioso, scrivimi pure per avere maggiori informazioni!
A presto!
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